Meglio il Lexan o il plexiglass?

Mech&Craft vende online lastre di lexan e plexiglass per molteplici usi, tagliate su misura.

Le lavorazioni di materie plastiche possono essere molteplici, ma ciò che conta è che vengano tutte effettuate da personale pienamente affidabile che possa servirsi di una strumentazione all’avanguardia, come le macchine a taglio laser. Naturalmente esistono alcuni materiali plastici che si prestano maggiormente a determinate lavorazioni: uno di questi è senza dubbio il polimetilmetacrilato, che è meglio conosciuto come “plexiglass” (anche nella forma abbreviata PMMA, ndr). Il plexiglass possiede infatti delle proprietà davvero strepitose, tanto che ormai viene spesso preferito ad un materiale come il vetro. Inoltre il PMMA può essere impiegato per numerosi settori: l’industria pubblicitaria e la comunicazione sono probabilmente i campi più indicato, ma negli ultimi tempi il plexiglass trova largo impiego anche nell’oggettistica e nell’arredamento di yacht, uffici ecc…

Quali sono le proprietà che rendono il plexiglass molto adatto ad ogni tipo di lavorazione, soprattutto al taglio laser? Prima di tutto va sottolineata la straordinaria trasparenza di questo materiale plastico, addirittura superiore a quella del vetro, ma non si può non menzionare anche l’elevata resistenza agli urti: un aspetto molto importante sia durante la lavorazione che in seguito, specialmente per gli usi esterni (pensiamo ad esempio a tettoie e pensiline). Inoltre va tenuto conto del fatto che il plexiglass ha delle proprietà dal punto di vista chimico e meccanico che lo rendono molto gettonato per lavorazioni come il taglio laser: quella più conosciuta è certamente la resistenza alle intemperie e ai raggi UV, ma anche l’alto livello di sicurezza in caso di incendio. Infine, ed è forse il dettaglio decisivo, il plexiglass è un materiale dalla grandissima lavorabilità, dato che è possibile piegarlo, sagomarlo o modellarlo a piacimento.

Tuttavia come materiale plastico particolarmente adatto alle lavorazioni non c’è solo il plexiglass. Esistono anche altri prodotti che riscuotono molto consenso nel settore della grafica e del design, e uno di questi è senza ombra di dubbio il Lexan, una resina che appartiene alla famiglia dei policarbonati. Questi ultimi, come noto, sono dei polimeri termoplastici ottenuti dall’acido carbonico che presentano anch’essi delle caratteristiche di grande livello da poter sfruttare per molteplici applicazioni. Il Lexan possiede appunto queste proprietà, e non è certo un caso se alcuni lo preferiscono al plexiglass, sebbene si tratti di due materiali estremamente validi e dalla grande qualità.

Le lastre realizzate con il Lexan possono essere piegate a freddo ed è praticamente impossibile spezzarle, così come risulta molto difficile anche incrinarle. Rispetto al Plexiglass, questo materiale non ha lo stesso indice di trasparenza, sebbene il Lexan si mantenga su livelli più che buoni; tuttavia, a differenza del polimetilmetacrilato, il Lexan sembra resistere meglio al taglio e pare anche molto più elastico. Inoltre, il Lexan ingiallisce con difficoltà o comunque più richiede più tempo per essere tagliato rispetto al PMMA e anche questo è un dettaglio che ovviamente gioca a favore della resina appartenente alla famiglia dei policarbonati. I due materiali hanno anche delle similitudini: ad esempio, sia il Lexan che il Plexiglass sono antibatterici, ed entrambi sono riciclabili.

Una delle caratteristiche più interessanti del Lexan è la possibilità di procedere alla termoformatura delle lastre composte con questo materiale. Si tratta di un processo ormai largamente diffuso che consente di riuscire a sviluppare delle forme anche molto complesse ad un costo decisamente contenuto. Inoltre, il processo complessivo di termoformatura è anche piuttosto semplice, sebbene sia sempre consigliabile rivolgersi a professionisti del settore.

Meglio il Lexan o il Plexiglass, quindi? La risposta è molto semplice: dipende dal tipo di impiego. Nel caso la destinazione sia l’arredamento interno di un’abitazione, insegne luminose o lampade, con una richiesta di lavorabilità “normale” e con un alto coefficiente di trasparenza, ecco che il PMMA può risultare la soluzione più indicata. Se invece l’applicazione richiede un materiale molto resistente, praticamente infrangibile, come nel caso delle protezioni applicate sui macchinari industriali, oppure i parabrezza dei motorini, il Lexan diventa la scelta più idonea.